visual art & photography
La tecnica della fotografia a foro stenopeico
Le fotografie di Ritratti in Piazza sono realizzate con la tecnica della fotografia a foro stenopeico.
Sono fotografie scattate senza alcun obiettivo ma semplicemente attraverso un piccolo foro, grande quanto un punto alla fine di una frase.
 Una foto così può essere fatta usando le macchine normali, comprese quelle digitali, con un foro stenopeico al posto dell’obiettivo. Si possono avere raffinati risultati utilizzando macchine appositamente costruite per la fotografia senza lenti. È molto creativo, divertente e didattico usare una macchina fotografica costruita da sé con materiali comuni come le scatole delle scarpe, i barattoli di pelati o le scatole del tè. Ogni contenitore che possa essere reso a prova di luce può trasformarsi in una macchina fotografica a foro stenopeico.
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Perché fotografare con lentezza con il foro stenopeico:
Liberazione. La sensazione di essere padrone delle immagini che produco e non un servo- meccanismo della macchina.
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Magia. Qualunque sia la fotocamera a disposizione, qualunque sia il grado di abilità tecnica, il risultato è magico.
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Mondo. Il mondo visto dal forellino è un mondo senza tempo, silenzioso, fatato. Un mondo irreale e presentissimo, un effetto di spaesamento e di tensione affascinante.
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Tempo. L’atmosfera sospesa e rarefatta che domina le immagini lens-less è il frutto di un rapporto tutto speciale con il tempo. Scordarsi l’istantanea: possono servire secondi o minuti prima che l’immagine si impressioni. La stenopeica è la fotografia della pazienza, della meditazione. Con la foto tradizionale, e ancor più con il digitale, si scatta e si scappa, si finisce per vedere i luoghi solo dopo, a casa.
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Ecologia della mente. Gli stenopeisti aspettano che la scatoletta faccia il suo lavoro e intanto si guardano attorno, pensano. Fine dell’angoscia per la foto “venuta male”: un’intrusione imprevista di luce, una diffrazione, un “mosso” sono accidenti che gli stenopeisti mettono in conto, accettano, anzi valorizzano come contributo del caso alla creazione artistica.
Elogio dell’imprecisione controllata, filosofia del rispetto per l’ordine del mondo.
È un’ecologia dell’immagine che diventa un’ecologia della mente.
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