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Bellum - I Miti

IRA

Ira era l'equivalente romano di Lyssa, Dea o spirito personificato di rabbia furiosa, furia, frenesia impazzita nella mitologia greca. È stata una delle balie di Eros ed è figlia di Nix, che rimase incinta delle gocce di sangue di Urano quando venne evirato. Rappresenta un personaggio abbastanza spietato e colmo di sfaccettature, prime tra tutte la crudeltà che, comunque, pur rappresentando la pura pazzia è connotata da una parte di ragione, come si addice a tutti i demoni.

 

ECATONCHIRI

Gli Ecatonchiri o Centimani erano figure della mitologia greca. Erano figli di Urano e di Gea. Gli Ecatonchiri erano dei giganti e furono tre, di nome Cotto, Briareo e Gige. Ognuno di loro aveva cento braccia e cinquanta teste che sputavano fuoco. Il padre, che temeva la loro forza, li gettò nel Tartaro, ovvero la parte più remota ed oscura degli inferi, assieme ai Ciclopi, loro fratelli. Da qui furono liberati da Zeus per combattere i Titani ribelli, altri figli di Urano e Gea. Con le loro cento mani ciascuno presero cento pietre e le scagliarono contro i Titani. Con tale pioggia di pietre dall’alto e con l'aiuto dei Ciclopi i Titani furono sconfitti.

 

URANO

Urano si unì a Gea gettandole addosso delle gocce di pioggia e facendo nascere dei mostri, gli Ecatonchiri. Dopo di che loro figli furono anche i Ciclopi. Urano aveva il terrore che i suoi figli potessero prendere il potere al suo posto, per questo li gettava, man mano che nascevano, nel Tartaro, la zona più profonda dell’Ade.

 

MITHRA

Nel mondo iranico Mithra è protettore della verità e nemico dell'errore. Nell’Avestã Mithra si mette in luce tra gli esseri creati, guadagnandosi il titolo di "Giudice delle Anime". L'Avesta ("Il Fondamentale" o "Il Comandamento" di Zarathuštra) è il titolo complessivo dei testi sacri dell'antico Iran, appartenenti alla religione mazdeista. L'Avesta ha un carattere preminentemente religioso, ma comprende anche elementi di cosmogonia, astronomia, astrologia, oltre a tradizioni e norme familiari.

 

VAYU

Vayu è una divinità induista, personificazione del vento. Un giorno, infuriato perché Indra, re dei Deva, colpì e ferì con un fulmine suo figlio, Vayu dichiarò sciopero e portò con sé l'atmosfera. Quando ormai tutti gli esseri viventi erano in pericolo d'asfissia, Indra per far la pace con Vayu annullò gli effetti del suo fulmine.

 

ARPOCRATE

Arpocrate deriva dal greco Har-pe-chrod, cioè il dio egizio Horus che era raffigurato come un fanciullo e in tale modo con un dito in bocca. I greci scambiarono il gesto per un chiaro ordine al silenzio e dato che nel loro Olimpo non avevano un tale dio, accettarono ben volentieri Arpocrate a questa mansione.

 

CRONO

Crono nella mitologia greca era un famoso titano, figlio di Gea e di Urano. Poco dopo la sua nascita, il padre Urano decise di precipitare lui e i suoi fratelli nelle profondità della terra perché ossessionato dall'idea che potessero privarlo del dominio dell'universo. Per istigazione di Gea, Crono affrontò il padre, lo evirò con un falcetto che gli aveva dato la madre e prese il suo posto nel dominio dell'universo.

 

IXTAB

Ixtab, letteralmente “La signora della fune”, è la dea del suicidio e dell'impiccagione nella mitologia maya e tolteca. Era generalmente associata a Hunakau, Ah Puch e altre divinità della morte. Raccoglieva e guidava le anime delle vittime sacrificali, degli impiccati, dei suicidi, dei guerrieri uccisi, dei sacerdoti e delle donne morte di parto direttamente al paradiso.

 

MNEMOSINE

Mnemòsine è una figura della mitologia greca, la personificazione della memoria. Diodoro Siculo racconta che Mnemosine aveva scoperto il potere della memoria e che aveva assegnato i nomi a molti oggetti e cose astratte che servivano a intendersi durante la conversazione. Inoltre, a questa dea era attribuito il potere di far ricordare, da cui deriva il suo nome.

 

AHOEITU

Il dio Eitumatupua discese dal cielo attraverso un grande albero per prendere come moglie Ilaheva, un verme che strisciava lungo il tronco. Ritornato in cielo, lasciò sua moglie ed il suo bambino sulla terra. Questo bambino si chiamava Ahoeitu e quando si fece grande decise di andare a trovare il padre in cielo. Ahoeitu si arrampicò sull'albero ed incontrò suo padre, grande fu la gioia reciproca. Purtroppo gli altri figli di Eitumatupua, bambini in cielo, erano gelosi e tesero un agguato ad Ahoeitu, uccidendolo e riducendo il suo corpo a brandelli per poi mangiarlo cucinato. Quando il padre scoprì l'omicidio ordinò ai propri figli di vomitare tutti i pezzi di carne di Ahoeitu che avevano consumato e con l'aiuto di erbe magiche ricostruì il corpo del ragazzo, resuscitandolo e rimandandolo sulla terra come sovrano di Tonga. I figli che si erano macchiati del crimine furono invece puniti a vivere per sempre non più nel cielo ma sul grande albero anche se Eitumatupua, commuovendosi, li liberò quasi subito.

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