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I comunardi vengono giustiziati anche con le mitragliatrici

La Commune de Paris. La Semaine sanglante. Venerdì 26 maggio 1871. Per tutta la giornata le truppe di Versailles avanzano in Parigi e il flusso di prigionieri cresce così tanto che è necessario centralizzare le esecuzioni in alcuni luoghi deputati: la caserma Lobau, la scuola militare, il Jardin des Plantes e alle stazioni Est e Nord. I prigionieri condannati vengono ammassati e giustiziati utilizzando le mitragliatrici. Nel pomeriggio i versagliesi hanno preso la Bastiglia e il generale Vinoy, malgrado il rallentamento causatogli dalla strenua resistenza della barricata in rue de Reuilly, prosegue nell’avanzata verso l’est della città, non senza continuare le perquisizioni casa per casa e le esecuzioni sommarie. Senza processo e costretto in ginocchio viene fucilato, sui gradini del Pantheon, Jean-Baptiste Millière rappresentante del popolo all'Assemblea nazionale.

Una folla di parigini e comunardi esasperati dai bombardamenti e dalle fucilazioni si raduna in via Haxo e irrompe nella prigione di Roquette, si impadronisce degli ostaggi incarcerati e li fucila. Muoiono così delle spie, una dozzina di sacerdoti, una trentina di gendarmi, nonostante l'opposizione di Varlin e Piat, due membri dell’assemblea della Commune, che cercano invano di impedire questo inutile eccidio.

Alla fine di questa drammatica giornata i comunardi sono ora asserragliati solo nel in Butte-Chaumont, Belleville e il cimitero Père-Lachaise, corrispondenti al XIX arrondissement, XX, parte del XI e un po’del X.



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