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Immagine del redattorePaolo Aldi

Sunny Flowers in mostra nella chiesa di S. Martino

Di Lia e Paolo Aldi

“Sunny Flowers” è un ciclo di opere realizzate assieme, a quattro mani. I ”Fiori del sole”, qui esposti, sono un’esplosione di forme e colori, un insolito modo di vedere, raccontare e interpretare fotograficamente i fiori. In questa chiesa di S. Martino esponiamo delle fotografie che non sembrano fotografie, e questo perché non sono fatte con una macchina fotografica; è un’alchimia fotografica che utilizza il sole per raccogliere l’impronta visiva dei fiori che sono stati appoggiati su delle pellicole fotografiche e così hanno lasciato la loro traccia/immagine. Le opere esposte sono anche la trasposizione di nostre riflessioni sul medium fotografico e la sua storia tecnica. Noi reinterpretiamo in questi lavori la storia delle tecniche fotografiche utilizzando, come nell’ottocento, la radiazione ultravioletta emessa dal sole, la pellicola fotografica del novecento e l’informatica della nostra contemporaneità, saltando però la macchina fotografica per arrivare alla sintesi più profonda del processo fotografico: la luce sul soggetto e qualche cosa che ne serbi un’immagine. A queste operazioni creative e riflessive si aggiungono degli interventi di stampa fotografica, spesso sperimentali e insoliti, che concorrono a creare ulteriori suggestioni visive per il libero spazio all’immaginazione e interpretazione dell’osservatore.

In queste opere non c’è realismo ma immaginazione, visione, creatività, ricerca e tecnica. Tutto il procedimento creativo è effettuato con grande rigore da parte nostra, seppur consci che in questi lavori l’inaspettato e la sorpresa sono sempre dietro l’angolo. E proprio questi imprevisti li cogliamo, li facciamo nostri con apertura mentale e piacere della sorpresa, perché questi accadimenti inaspettati sono sfida ma anche e soprattutto nuova linfa per l’operazione.

Questo atteggiamento artistico permette all’osservatore di trovare grandi quantità di colori, di chiari e scuri, di nuance, di particolari all’interno dell’opera complessiva. Crediamo che l’attenta osservazione può favorire momenti meditativi, suggestioni che portano ad altro, sino a incursioni nella propria interiorità. Queste possibilità di far proprie, in questo modo, queste opere esposte nella chiesa di S. Martino, ben si sposano con l’ambiente che le ospita perché qui esse trovano un luogo edificato e abitato nel passato per favorire la meditazione, la ricerca dell’interiorità, l’aspirazione all’alto e al sublime: un eremo oltre a una chiesa. Natura e contemplazione: la chiesa di S. Martino sembra fatta apposta per esporre i “fiori del sole”, così come i “Sunny Flowers” sembrano fatti apposta per questo luogo in cui entrare in punta di piedi, che è da gustare nelle sue ombre e nelle fulgide luci che lo penetrano variando di minuto in minuto. È luogo da rispettare. Ecco allora la scelta di esporre i lavori utilizzando solo la luce naturale che penetra nella chiesetta da porta e finestre, senza sovrapporvi nessuna luce artificiale. Il visitatore deve prendere i tempi necessari perché la sua vista si abitui alla penombra, più o meno marcata a seconda dell’ora della giornata o alla presenza del sole o delle nubi. Un piccolo sforzo che però sarà ben ripagato da un godimento dell’ambiente e dell’arte in una comunione che auspichiamo prodigiosa.




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